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I tentativi di
trasfusione del sangue hanno origini antiche, si è provato da animale a
uomo e da uomo a uomo ma quasi sempre con risultati disastrosi. Il
medico austriaco Karl
Landsteiner cercò di capire il motivo di questi insuccessi: testando le
possibili combinazioni tra il sangue del donatore e quello del ricevente,
nel 1901
riuscì a stabilire che il sangue umano era divisibile in gruppi che
chiamò A, B e 0 e l'anno successivo evidenziò l'AB. Questa scoperta fu
fondamentale per individuare le compatibilità e rendere più sicure le
trasfusioni tuttavia la strumentazione era ancora molto rudimentale (vedi le immagini a fianco
e sotto) e favoriva la formazione di coaguli. Nel 1923 il
dr. Arnault Tzanck progettò una siringa aspirante e premente per
trasfusioni dirette da braccio a braccio nella quale il sangue non
veniva in contatto con l’aria evitando così la formazione di trombi.
Molto importante fu anche la scoperta che l'aggiunta di citrato di sodio
al sangue impediva la coagulazione; questo ha permesso di
risolvere il problema della sua conservazione e del trasporto a tutto vantaggio dei numerosi
feriti di guerra che grazie alle trasfusioni, furono salvati a migliaia.
(Immagine a lato tratta da
Petite
Chirurgie)
(....e
che, una volta rimessi in sesto erano rinviati al fronte per essere
nuovamente massacrati. - La schizofrenia della razza
umana! Alcuni studiano i mezzi per ferire ed uccidere altri invece come
porre rimedio ai danni provocati dai primi…)
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Uno dei primi rudimentali apparecchi
per la trasfusione e la raccolta di sangue. Questo metodo messo a punto
da Jeanbrau di Montpellier nel 1915 utilizzava un'ampolla di vetro di
500 cc un'estremità della quale era chiusa con un tappo di gomma
attraversato da un tubo metallico che si raccordava alla pompa;
l'estremità inferiore dell'ampolla si assottigliava trasformandosi in una sottile cannula
di vetro con la punta tagliata a becco di clarino; questa era utilizzata
come ago ed era introdotta direttamente nella vena del paziente. Da Larousse Mensuel 1919.
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L'illustrazione a lato è tratta da "
Le Petit Journal Illustré", un domenicale molto popolare in Francia e
porta la didascalia: L'héroisme d'un Médecin - Pour sauver une femme
mourante, un chirurgien bordelais lui injecte son propre sang. (Trad.
L'eroismo di un medico - Per salvare una donna che stava per morire, un
chirurgo di Bordeaux le inetta il proprio sangue).
Da notare l'ampolla in vetro per
trasfusioni di Jeanbrau.
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Apparecchio tedesco a tre vie per
trasfusione diretta da donatore a paziente - sistema
Dr. Arnault- Tzanck
(1866-1954) - B.Braun - Melsungen 1942;
il bicchiere centrale conteneva della soluzione fisiologica che poteva
essere prelevata attraverso l'apertura di un rubinetto posto sulla via
di centro. Misura dell'astuccio: 20x10x5 cm. |
Un altro trasfusore
Dr. Arnault- Tzanck B.Braun - Mesungen; in questo strumento
il bicciere era
sostituito da una fiala di soluzione fisiologica agganciata all' apposito sostegno.
Misura dell'astuccio: 20x10x5 cm. |
Immagine tratta da "Petite
Chirurgie" - 1938. "Transfusion avec le distributeur à trois
voies de Tzanck."
Più sotto da "la Presse
Médicale" del 17 aprile 1954, la pagina di necrologio
per la morte di Arnaut Tzanck |
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Siringa di
Louis Jubé per
trasfusione diretta marcata Duffaud Paris. La semi-rotazione del pistone
scanalato permetteva di aspirare il sangue dal lato donatore e con una
seconda semi-rotazione di iniettarlo al paziente Misura dell'astuccio:
20x10x3,5 cm. |
2) Siringa trasfusionale di Louis
Jubé - Duffaud |
Siringa trasfusionale in ottime
condizioni marcata Duffaud & C. Paris - Rue Dupuytren |
Apparato trasfusionale
commercializzato da HACO; è praticamente una siringa a tre vie che,
grazie ad alcune guide scanalate ed alla rotazione del pistone
permetteva l'aspirazione del sangue dal donatore, la trasfusione nel
ricevente ed il lavaggio interno della siringa con una soluzione salina. |
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Rotanda. Questa siringa è
stata progettata nel 1920 da Otto Juengling (1884 -1944). Inizialmente è
stata utilizzata per le trasfusioni di sangue, la testa infatti
prevedeva 3 vie: una per il donatore, una per il ricevente e una terza
per il prelievo di soluzione fisiologica da un apposito contenitore. La
commutazione delle vie avveniva semplicemente rotando l’asta del pistone.
Questa siringa con qualche variazione, è ancora in produzione e viene
usata come aspiratore con una testa a 2 vie dato che la trasfusione di
sangue braccio-braccio è praticamente scomparsa. Lunghezza della siringa 21 cm. |
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Apparecchio per trasfusione da
braccio a braccio di L. Henry e P. Jouvelet commercializzato
dalla ditta Simal attorno al 1936. Il funzionamento è basato sul
principio della pompa tangenziale: il sangue scorre
in un tubo di gomma che collega il paziente al donatore senza mai venire
in contatto con altre parti dell'apparecchio; la manovella pompa il
sangue e un contatore indica il quantitativo trasfuso. Misure:
15x11,5x10 cm. |
Piccolo apparecchio da trasfusione
basato sul sistema della pompa rotante; come per il precedente il sangue
non arrivava a contatto delle parti meccaniche ma passava direttamente
attraverso il tubo di gomma dal braccio del donatore a quello del
ricevente. E' interessante notare che il piccolo apparecchio poteva
essere applicato mediante 2 cinghie al braccio del donatore (vedi fig.
5) oppure usato
normalmente appoggiato ad un piano. Prodotto dalla ditta
Firma - Fabrication Suisse nel 1950 ca.
Misura: diametro 11,5 x altezza 4,0 cm. |
Se il paziente aveva perso molto sangue si tentava di ripristinare la
massa liquida con l'iniezione di siero artificiale e con soluzioni di
"eau de mer" (acqua di mare, in pratica soluzione fisiologica
salina).
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...Al ladro!...Al ladro!
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