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Sotto la voce irrigatori
io ho compreso sia gli irrigatori rettali (enema) che quelli vaginali dato
che spesso lo stesso strumento svolgeva entrambe le funzioni: cambiava solo la
cannula ed eventualmente il tipo di liquido da iniettare. Come
già detto in altra parte il clistere è stata una pratica medica molto
diffusa sopratutto in Francia dal 1700 in poi. L’abuso, diventato poi una moda, ha dato esca a divertenti
racconti sui medici, sugli
apotecari e sui pazienti; Molière ha scritto delle pagine spassose e
feroci. In fondo pagina segnalo alcuni interessanti siti da visitare. |
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Certamente
l’argomento si presta a facili battute, permette però di presentare
degli strumenti che inducono al sorriso a differenza degli altri della collezione molto più crudi.
La tradizione vuole che l’idea del clistere sia nata nell’antico Egitto
dall’osservazione delle abitudini di un uccello, l’ibis (vedi foto a lato) il quale aspira
l’acqua poi con il lungo becco la introduce
nell’intestino; si dice che il dio-medico Thot, rappresentato nei
geroglifici da un ibis, sia stato il propiziatore di
questa pratica. |
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Curioso ed umoristico è il processo attraverso il quale si è sviluppata la
tecnica di questa terapia: inizialmente imitando l’ibis, il "guaritore"
raccoglieva nella bocca quanta più acqua possibile poi con una cannuccia l’iniettava nell’intestino del paziente... con tutti gli
inconvenienti del caso... (Immagine dal web). |
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Probabilmente
poi il "guaritore" stufo di subire le possibili conseguenze ebbe un lampo di
genio e pensò di sostituire la bocca con la vescica di un animale (vedi
anche la planche VII), questo strumento ebbe successo e fu usato sino a quando, con lo
sviluppo della tecnologia, si costruirono le prime siringhe:
quelle in peltro fecero la loro comparsa verso il 1600.
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Planche 7, fig.
11 - Siringa a vescica od a budello: "Vescica di cui ci
si serve nei paesi stranieri, al posto della siringa, per
praticare delle irrigazioni o per fare delle iniezioni"
- pessari - strumenti per la dilatazione del prepuzio.
Stampa originale tratta dall' Enciclopedia
di Diderot - D'Alembert seconda metà 1700.
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Scoppiò allora la clisteromania che in Francia raggiunse il suo apice sotto
Luigi XIV; si dice che egli abbia ricevuto più di 2000 « lavements » in
tutta la sua vita.
Questa pratica era diventata talmente abituale da venir svolta senza
imbarazzo anche in presenza di estranei; gli addetti a questa funzione erano
gli «apothicaires» o il personale di servizio.
Finito il periodo esibizionistico si ebbe un ritorno alla privacy ed in
alcuni casi si cadde veramente nel grottesco: per evitare di mostrare le
zone pudende fu inventata una specie di parrucca che veniva applicata ai
glutei; nel mezzo della parrucca era ritagliata una chierica che
corrispondeva alla zona anale ed attraverso quella apertura si praticava
il "serviziale" (temine usato allora per indicare il clistere).
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Interessanti stampe originali del
1700 sulla tecnica di costruzione delle siringhe per irrigazione in
peltro - Enciclopedie Panckouke e Diderot-D'Alembert |
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Tutte queste siringhe sono
prevalentemente per uso rettale (clistere - enema), sono in peltro tranne la
1 (ottone), la 8 (ottone cromato), la 14 (legno); alcune (2-2a) hanno
il pomello terminale del manico svitabile, nella cavità si potevano riporre
dei batuffoli di canapa con unguenti o qualche cannula supplementare; il
pistone poteva essere innestato su un manico di legno o di stagno ed era
realizzato con 2 dischi di peltro, il cui interno era riempito con fibre di
canapa o con dei dischi di pelle. (vedi foto 15).
Le misure di queste siringhe erano molto varie,
la figura 10a mette a confronto la più grande (probabilmente per uso
veterinario) di 45 cm con la più piccola di
10 cm. |
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Le
siringhe vaginali sono di taglia medio
piccola, generalmente sono
lunghe 15 - 20 cm senza cannula ed hanno un diametro variabile dai 3 ai 6
cm; si distinguono da quelle da clistere per la cannula ricurva
con la punta ovale attraversata da numerosi piccoli fori; erano
utilizzate per igiene intima ma anche come mezzo contraccettivo con
l'introduzione in vagina di soluzioni acide.
Sono anche chiamate siringhe
battesimali: se un parto si presentava difficile e si dubitava delle
possibilità di sopravvivenza del nascituro, venivano usate per
iniettare dell'acqua all'interno nell'utero con la formula del
battesimo.....!!!! (Vedi foto 1e 2)
Sono siringhe abbastanza rare e ricercate
dai collezionisti.
Nella foto a fianco alcune siringhe
della collezione provenienti dall'Italia, Francia e Germania. Vedi anche
"Siringa
Battesimale" alla Pagina "Curiosità".
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Siringa vaginale battesimale -
corpo18 cm |
Siringa vaginale battesimale -
corpo19 cm |
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Siringa vaginale battesimale- corpo
24 cm |
Siringa vaginale battesimale - corpo
20cm |
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Siringa vaginale battesimale - corpo
24 cm |
Siringa vaginale battesimale - corpo
25cm |
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Siringa vaginale battesimale - corpo
15 cm |
Siringa vaginale battesimale - corpo
16 cm |
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Con il ritorno ad un uso più
moderato e discreto del serviziale, si cercarono nuovi mezzi che
permettessero una autosomministrazione dello stesso. A spingere la ricerca
in questa direzione non fu solo l’accresciuto senso del pudore ma anche
l’esosità delle parcelle che gli apotecari di allora praticavano per questi
interventi. Di grande successo fu l’invenzione francese del
clistere fai-da-te; a differenza delle siringhe in peltro che sono comuni, i "soi-même" sono abbastanza rari e ricercati.
Nella foto
sono raggruppati i soi-même
della collezione; in primo piano uno strumento usato esclusivamente come
clistere, quelli sul retro con le cannule sottili, avevano una duplice
funzione potevano essere usati come irrigatori vaginali oppure come
clisteri.
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Soi-même
marcato Zani Freres - Clermot-Ferrand - 35 cm
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Soi-même
marcato Ricco-Nante Avignon 30 cm
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Soi-même
marcato Erwerle Lion. 35 cm |
Soi-même
marcato G.B. SARTORIS. (Potier de Lyon - Merci
Claude Renner) 42 cm |
Soi-même
non marcato. Apparecchio usato esclusivamente per clistere. 38
cm |
La scoperta della gomma
e la conseguente costruzione di tubi flessibili permise di distanziare il
corpo della siringa dalla cannula favorendo la costruzione di apparecchi facili da usare come le clisopompe o gli Eguisier.
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Nel 1846 Il dr. Maurice
Eguisier ginecologo, con l'aiuto di un meccanico François Libault progettò un irrigatore vaginale usato successivamente anche come clistere;
un pistone caricato a molla premeva il liquido
che era stato introdotto nel cilindro facendolo uscire a pressione dal rubinetto
sottostante.
Questo strumento ottenne un grande successo, ne furono costruite
numerose varianti da diversi costruttori, persino una munita di carillon che suonava
"Boccace Valse" o Le Petit Duc" mentre la donna faceva
l'irrigazione....; nella foto alcuni esemplari della collezione.
Il logo, quasi identico su ogni
strumento, portava delle lettere maiuscole:T.M - A.L - DA - U.M ecc. che
identificavano il fabbricante e un numero: 1, 2, 3, 4, che indicava il
volume dell'apparecchio; la cifra 2 si riferiva ad una capacità di 490
ml ed era la più usata; ogni costruttore aggiungeva poi l'immagine di
medaglie e di decorazioni ottenute nelle diverse esposizioni.
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L'amico Ing. Andrea Menarini mi
ha gentilmente offerto questo strano irrigatore che è a metà tra la clisopompa e l'Eguisier; Il corpo è esttamente sovrapponibile a
quello dell'Eguisier, identico il metallo di peltro verniciato e
molto simile anche il logo, manca però l'apparato a molla
caratteristico del precedente.
In questo irrigatore il liquido da
iniettare non usciva dal rubinetto posto in basso ma
da una presa laterale
presente sul manico, a questa si avvitava il tubo in gomma con la
cannula vaginale o rettale. Il
liquido veniva caricato dallo sportello superiore (identico a quello
dell'Eguisier) quindi spingendo il manico del pistone si otteneva
manualmente la fuoriuscita della soluzione medicamentosa.
Il logo dice: " IRRIGATEUR PRESSION A
PISTON DEMONTANT - N°2 - BREVETE S.G.D.G - PARIS" , la sigla
del costruttore è: P - A
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Piccoli
apparecchi portatili ideati in Inghilterra ed esportati nel 1823 in
Francia e nel nord Italia. Erano sostanzialmente delle piccole pompe che
aspiravano il liquido dal basso e lo inviavano alla cannula di uscita con
un getto intermittente; erano principalmente usati come irrigatori
vaginali. Avevano il vantaggio di essere piccoli, discreti e facilmente
trasportabili; lo svantaggio era dovuto alle facili rotture del pistone e
della molla interna.
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Elegante set per irrigazione
Inglese in ottone ed avorio marcato ZAC - HUNTER LONDON. |
Set Francese marcato ROUSSEVILLE
- PARIS - 1839 in peltro con cannula in osso e corno. Sul retro dell'astuccio
oltre alla data vi sono le istruzioni per l'uso. |
1) Clisopompa, piccolo
irrigatore portatile (chiuso 10 cm) raro e ricercato dai collezionisti; la
scatola metallica che lo racchiudeva per il trasporto serviva anche come
contenitore del liquido da iniettare.
2) Clisopompa VERITABLE
LE PARFAIT (chiuso 14 cm). Questi piccoli e discreti apparecchi portatili erano spesso usati
per iniettare in vagina liquidi spermicidi a base di aceto.
3) Clisopompa in peltro, 12 cm.
Il vantaggio della miniaturizzazione si contrapponeva alla facilità dei guasti
dovuti alla molla interna; per questo motivo sono stati presto abbandonati.
4) Apparecchio in peltro, è il precursore dei più pratici clisopompa con base larga. Il principio
di funzionamento è sempre identico. 23 cm.
5-5a) Piccolo clisopompa in peltro,
veniva avvitato direttamente sul fondo della vaschetta.
6a) l'illustrazione è tratta dal catalogo Tiemann.
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Irrigatore portatile Inglese "Boots -
Improved Enema Syringe" - La vaschetta metallica serviva per il
trasporto dello strumento ed anche come contenitore del
liquido da iniettare.
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Tre differenti taglie di
irrigatori a peretta vaginali e rettali, il più più piccolo marcato
Nora, era per uso pediatrico.
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Irrigatore vaginale
e rettale con cannule
metalliche |
Irrigatore vaginale a getto rotante |
Con l'avvento degli irrigatori a
gravità tutti gli apparecchi precedenti sono stati gradualmente
abbandonati. Il funzionamento era semplice: la pressione di uscita
del liquido era regolabile con l'innalzamento del vaso contenitore. Inizio 1900. |
Hygieia - Irrigatore vaginale a gravità per uso
terapeutico o contraccettivo. Fabbricazione tedesca - 1940-50
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Vari tipi di cannule
vaginali e rettali in fibra, in ebanite, in vetro; rubinetti in
ebanite.
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Accessori medici - rubinetteria |
Accessori Catalogo Armstrong &
Co. pag.59 - 1901 |
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Docce
ceramiche per irrigazione vaginale a doppio flusso. ( inizi 1900) (XX) |
Doccia vaginale a doppio flusso in
gomma vulcanizzata (inizi 1900) (XXX) |
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Doccia vaginale a forma vagamente fallica - doppio
flusso (inizi 1900) |
Doccia
vaginale a doppio flusso in metallo (inizi 1900). (X) |
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Sul catalogo Michel
Bruneau & C (inizio 1900), sono pubblicate 3 cannule vaginali
corrispondenti a quelle fotografate più sopra.
3626 - (X)
2627 - (XX) 3628 - (XXX)
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Cannula
vaginale a doppia corrente 1927 - strumento in vetro per
irrigazioni vaginali della ditta V.E. Wiechmann di Firenze
caratterizzato da un ingresso per introdurre il liquido in vagina e da
un'uscita attraverso cui il liquido di lavaggio poteva essere scaricato.
Indicazioni: Pulizia
intima, massaggio idrico dei genitali, lavande vaginali disinfettanti ed
antifecondative. (vedi anche
Contraccezione)
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In tema di ""soi
même":
"Monsieur, on n'entre pas" -
Signore,
non si può entrare. |
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