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Prima dell’avvento
dell’alchimia e della chimica i farmaci erano ottenuti sopratutto dalle
piante o da loro estratti.
In quasi tutti i
monasteri esisteva l’Orto dei Semplici (le prime farmacie fitoterapiche)
dove si coltivavano numerose varietà di piante alcune delle quali
avevano realmente delle proprietà medicinali: la salvia, la ruta,
l'iris, il cumino, il finocchio, il rosmarino, la menta ecc. Queste erbe
venivano essiccate e conservate in contenitori di ceramica (spesso
magnificamente decorati) o di peltro o di vetro; le erbe erano usate come
tali o sottoposte a distillazione o ad infusione.
Anche parti
essiccate di animali entravano nella composizione dei farmaci, nella
Triaca o Teriaca (1), ad esempio, tra i molti ingredienti
(circa 70) che la
componevano, la carne di vipera era l’elemento essenziale. Due di
questi componenti: l'Acoro Aromatico e l'Iris de Florence sono
pubblicati più sotto. La formula ufficiale della Teriaca è possibile
trovarla sul sito :
http://fr.wikipedia.org/wiki/Th%C3%A9riaque#Composition, altre
informazioni sul sito della Société d'Histoire de la Pharmacie:
http://www.shp-asso.org/index.php?PAGE=theriaque |
Antichi contenitori
in peltro per droghe - punzone: Angelo con bilancia e spada.
Oleum Macidis, il Macis è il
rivestimento esterno della noce moscata (Miristica Fragrans); Oleum
Calami (Acoro o Erba di Venere) usato come antispastico e
carminativo;
Oleum Crotonis (Croton) violento purgativo e
caustico. |
Contenitori medioevali (?) in vetro per estratti medicinali e per profumi.
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Bella bottiglia da farmacia del 1800
(?)
in vetro soffiato; il vetro blu al cobalto veniva usato per proteggere
le droghe medicinali dalla luce; lo stesso tipo di vetro lo ritroviamo
più sotto in alcuni flaconi per
infusione.
Non conosco l'uso terapeutico della
gomma di Euphorbia; le Euphorbie sono numerose e tutte, se incise
emettono un lattico tossico: un revulsivo violento che provoca
delle fastidiose pustole se viene sfregato sulla pelle.
La maga Circe, narra la leggenda, si
serviva di questo estratto per preparare le sue pozioni magiche.
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Serie di bottiglie da farmacia
in vetro soffiato blu cobalto. Probabilmente dell'inizio del 1800.
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Aceto Aromatico: è la scritta
che si può leggere con qualche difficoltà; le altre bottiglie della
serie pubblicata sopra non evidenziano nessuna etichetta.
Dal Dizionario della Lingua Italiana
- Ed Minerva 1827 : Aceto Aromatico. T.Farmaceutico. Vale acido
acetico impuro aromatizzato colla digestione sopra diverse sostanze
odorose, volgarmente Aceto de' Quattro Ladri di Marsiglia, o aceto
antisettico.
Dal Dictionnaire de Médecine - E. Littré
1884:
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Piccoli flaconi da farmacia in vetro
color ambra con doppio tappo in vetro - 1900
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Grazioso bicchiere dosatore per la Quina Laroche, farmaco
tonico-ricostituente commercializzato verso la fine del 1800 e parte del
1900 che ha avuto un grande successo sia in Europa che nelle Americhe.
Era proposto come energico ricostituente contro l'anemia, la clorosi, la
febbre e la malaria; era composto da estratto di corteccia di quinina
peruviana, sali di ferro e vino catalano |
Questo strumento in bronzo è del
tutto simile ad analoghi usati per le supposte; nello stampo
preriscaldato veniva colata una miscela di glicerina e gelatina con
l'eventuale aggiunta di una sostanza farmacologica; al termine dopo il
raffreddamento si ottenevano delle preparazioni a forma ovoidale di
consistenza solida - 15x3,5x6 cm |
Le erbe essiccate
erano mescolate a sostanze eccipienti come miele o sapone; questa massa
molle veniva trasformata nel pilloliere in lunghi cilindri che erano poi
suddivisi in tante piccole porzioni ad ognuna delle quali si dava
manualmente una forma sferica; per impedirne la reciproca adesione la
superficie era cosparsa con polvere di
licopodio, farina od altre polveri inerti. |
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Sul "Manuel des Dames de Charité"-
1765
erano indicate le unità
di misura per le pillole o le polveri: la base era il Grano che corrispondeva
al peso di un chicco d’orzo, seguiva poi lo Scrupolo pari a 24 Grani, poi la Dragma
pari a 3 Scrupoli od a 72 Grani, poi l’Oncia pari ad 8 Dragme o 576 Grani ed
infine la Libbra che era pari a 12 Once. |
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Quando la pillola presentava un odore
o un sapore sgradevole si ricorreva alla confettatura con zucchero oppure la si ricopriva con un sottile strato
di polvere d'argento o d’oro: da qui il detto “indorare la pillola”:
mascherare qualcosa in modo da renderla attraente anche se tale non è.
L'indoratore a lato, in legno di noce, è
di provenienza italiana-lombarda e si differenzia dagli esemplari
francesi od inglesi i cui legni sono spesso di ciliegio o di bosso; in Lombardia il
noce era un'essenza pregiata ma abbastanza diffusa. |
Le palline uscite dal pilloliere
venivano introdotte nell'indoratore che conteneva della polvere d'argento o d'oro;
si ruotava il tutto manualmente per alcuni minuti per far sì che la
polvere metallica aderisse alla superficie delle pillole.
Nell'interno dell'indoratore a lato è
possibile osservare qualche residuo di polvere d'oro.
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Contenitori in legno di bosso (13 cm)
che permettevano la custodia discreta di siringhe destinate a terapie di
patologie da tener nascoste.
Quella superiore conteneva una siringa uretrale, quella inferiore una
siringa a testa smussa per patologie vaginali o per contraccezione.
(vedi anche siringa vaginale)
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Piccolo astuccio in legno di forma
ogivale che conteneva un cilindro pastoso a base di mentolo; questo
doveva essere strofinato sulle tempie:.. garantita la scomparsa
dell'emicrania... Legno di
bosso tornito h 5,5 cm, marcato Lohse. Berlin - MIGRAINE - CRAYON -
probabilmente primo 1900.
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All'inizio della terapia
iniettiva il principio farmacologico era frazionato in piccole pastiglie
contenute in flaconcini di vetro chiusi con un semplice turacciolo ("tablet vials");
la dose di farmaco veniva sciolta in qualche cc. di acqua immediatamente
prima di essere iniettata nel paziente.
Le prime fiale sigillate in vetro compaiono
verso la fine del 1800 con un più rigoroso controllo dell'asepsi; erano ottenute da un tubetto di vetro
chiuso alle due
estremità.
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" In seguito
dell'aumento sempre crescente del metodo ipodermico i dr. Berlioz e
Duflocq per prevenire gli inconvenienti derivanti dall'iniezione di
liquidi più o meno settici, hanno immaginato un dispositivo che permette
di distribuire dei prodotti assolutamente asettici. Questi medici hanno
fatto costruire dei tubi (fig.40) della capacità di mezzo, uno, due e
quattro centimetri cubici. I tubi sono in vetro soffiato di colore
giallo per evitare l'azione della luce; essi hanno la forma di piccole
bottiglie il cui collo è molto stretto nelle sua parte superiore.
Le
bottiglie (fig.42) sono riempite in due modi differenti a seconda che si
tratti di soluzioni acquose o volatili." |
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"Soluzioni
acquose. - Una soluzione acquosa, esattamente titolata fatta con
acqua distillata molto pura, è versata in un recipiente cilindrico in
metallo nichelato ed argentato all'interno (Fig.41). Si pone allora
sugli spaziatori che sono sul fondo del recipiente un diaframma
argentato, B, e si infila nei fori di cui è provvisto la parte stretta
del collo delle fiale da riempire che si ritrovano così sistemate con la
testa in basso. Un coperchio metallico ricopre quindi il tutto; esso è
fissato da un anello che si avvita ad un'asta che partendo dal fondo del
recipiente, A, attraversa il diaframma e il coperchio. Così preparato,
l'apparecchio è messo in autoclave a 110° - 120° per 20 minuti.
La
perdita di liquido dovuta a questa operazione è minima ed insignificante
ai fini del titolo della soluzione. Dopo il raffreddamento
l'apparecchio è posto con il suo coperchio sotto una campana a vuoto le
cui pareti sono unte di vaselina al sublimato. Questa campana è
collegata ad una pompa ad acqua, aprendo il rubinetto della pompa si
crea il vuoto sotto la campana stessa e nei tubi di vetro. Una volta
fatto il vuoto è sufficiente lasciare entrare l'aria esterna attraverso
un filtro di ovatta. La pressione atmosferica, agendo sulla superficie
del liquido, permette il riempimento dei tubi.
Tolto
il coperchio ogni tubo è sigillato alla fiamma." |
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"Soluzioni
volatili od alcoliche - Queste soluzioni, non possono essere messe
in autoclave, i tubi sono prima sterilizzati vuoti e poi riempiti come
per le soluzioni acquose".
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Astuccio farmaceutico- Dr. H. E. Marshall - Canada
- contenente numerosi flaconcini con principi attivi; alcuni di
questi portano la scritta "compressed pill" ed erano destinati alla
terapia orale, altri invece contenevano delle pastiglie da sciogliere
estemporaneamente in acqua per la terapia iniettiva (apomorfina ecc.). A
lato immagine tratta dal catalogo Armstrong & CO. del 1901.
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Le fiale a sinistra della pagina
contengono olio canforato, molto usato per via intramuscolare all'inizio
del secolo scorso come stimolante respiratorio e circolatorio.
A destra vari tipi di fiale più
recenti: 1930 in poi.
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Immagine tratta da un libro del 1910
, mostra come aprire una fiala di morfina.
Per detergere la cute prima
dell'iniezione si usava l'etere solforico; la sua veloce evaporazione ed
il conseguente raffreddamento della cute provocava una leggera anestesia
locale; nella didascalia a lato si raccomandava di fare molta attenzione
all'uso dell'etere a causa della sua infiammabilità.
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Flaconi in vetro blu cobalto per
infusione |
Ampolle per siero in vetro neutro
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Flaconi per infusione di importanti
quantità di liquidi: siero artificiale e simili.
Inizio 1900 |
Per una corretta chiusura dei flaconi
era necessario che i tappi garantissero una buona tenuta d'aria; si
faceva perciò uso di apparecchi che permettevano di
comprimere i tappi; questi venivano poi infilati velocemente nel collo
dei flaconi dove gradualmente riprendevano il loro iniziale volume
chiudendo ermeticamente la bottiglia.
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Scatola
in legno per la spedizione di sieri e vaccini del Laboratorio Pasteur di
Milano, probabilmente una succursale della casa madre di Parigi; il
timbro postale mostra la data di spedizione 9 - 4 - 18. |
Astuccio in cartone per vaccino
polivalente C.C.B - 1953 |
L'applicazione delle sanguisughe era
normalmente compito del medico ma l'allevamento di questi anellidi era
affidato al farmacista; rimando alla pagina "
Salasso
Scarificazione" dove questo argomento è trattato diffusamente.
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Da sempre all'ambra sono
state attribuite proprietà medicinali (e magiche); ancora oggi
esistono dei presidi farmaceutici che vantano presunte attività
terapeutiche pur essendo stato dimostrato che essa è
farmacologicamente del tutto inattiva.
A lato ambre della collezione.
Vedi anche:
Collana
d'ambra
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Il silphium è probabilmente il più
antico dei farmaci fitoterapici conosciuti ma oggi non più disponibile;
a lato sono pubblicati alcuni francobolli del 1940 con l'immagine della
pianta ripresa da una dragma del 350 a.c.
Secondo Sorano di Efeso
era il rimedio più efficace per la contraccezione femminile: le donne
per evitare le gravidanze avrebbero dovuto bere una volta al mese l'estratto di silphium;
l' attività contraccettiva
è stata confermata anche da Plinio il Vecchio (23-79 d.C) e da molti
altri autori antichi. La pianta oggi estinta era parente del finocchio
selvatico, cresceva spontaneamente ed esclusivamente nella zona
nordafricana attorno a Cirene ed era conosciuta ed utilizzata fin dal 500
a.c. A detta dei medici di allora il silphium aveva delle
proprietà curative eccezionali, guariva quasi tutte le patologie: i geloni,
la lombaggine, le malattie gastro-intestinali, quelle
ginecologiche ed oculari e molte altre ma ha avuto una grande importanza
anche come aroma nella preparazione dei cibi. La scomparsa è dovuta probabilmente
ad una raccolta intensiva e sconsiderata dato che la sua vendita
procurava forti guadagni: la resina o lattice di silphium, il laser,
valeva il suo peso in argento.
Informazioni più
dettagliate alla pagina
"Contraccezione" |
Vecchia preparazione galenica di
sigarette di
Datura Stramonium (erba del diavolo) usate per sedare gli attacchi
di asma; era una terapia non priva di rischi a causa della tossicità della
pianta.
Nella figura a lato è riportato un estratto dal "Dizionario Pratico di
Scienze Mediche" del 1916". |
Fiore e capsula spinosa con semi di
Datura Stramonium; è una pianta spontanea che cresce in luoghi incolti.
Come tutte le Solanacee contiene degli alcaloidi tossici.
(Scopolamina, Giusciamina) |
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Flacone con radici di Mandragora
intere e frammentate |
Immagine del libro "Mandragola"
di Nicolò Macchiavelli |
La Mandragora o Mandragola è una pianta erbacea perenne,
conosciuta per le sue proprietà terapeutiche ma anche e sopratutto per
la sua fama di "pianta magica", attributo che l'ha sempre accompagnata
sin dall'antichità (vedi "Anestesia"
e "Medicina
Popolare"); tutti ne hanno sentito parlare ma pochi oggi la sanno
fisicamente riconoscere anche là dove cresce spontanea ed abbondante;
non tutti poi sanno che ne esistono due varietà la
M.
Autumnalis dalla bella fioritura violacea e la M. Vernalis che
fiorisce in primavera ed ha dei fiori meno appariscenti di colore bianco
verdastro.
Come tutte le Solanacee è una pianta velenosa per
la presenza sopratutto nella radice di numerosi alcaloidi: la mandragorina simile all'atropina, la scopolamina, la ioscina; la
Mandragora per la sua azione tossica è stata usata per avvelenare
gli avversari ma è stata anche utilizzata come farmaco
antidolorifico e sedativo; nella pagina "Anestesia"
si è ricordato il suo antico uso come ipnotico ed anestetico per
combattere il dolore degli interventi chirurgici e delle
cauterizzazioni.
Oggi è stata completamente abolita dalla farmacopea
ufficiale per i suoi effetti collaterali a volte anche anche
mortali, tuttavia una tintura di radice di mandragora è ancora
utilizzata in omeopatia come sedativo.
Quando una pianta contiene un gran numero di principi
attivi le risposte terapeutiche diventano variabili e spesso
contraddittorie e così è anche per la Mandragora; l'elenco delle
patologie curabili è lungo: ha un effetto sedativo ma contemporaneamente
un'azione afrodisiaca, è un farmaco velenoso ma anche un efficace
antiveleno, è un emetico, un antisettico, un purgativo, cura
l'epilessia, combatte la sterilità e molto altro.
A proposito di quest'ultima patologia ricordo la
divertente commedia di Machiavelli intitolata proprio Mandragola dove
si racconta la storia della bella Lucrezia a cui viene somministrata una pozione
di questa pianta per combattere la sua sterilità ma che di conseguenza
diventa "velenosa e mortale" per il primo uomo che dovesse avere con lei
un rapporto sessuale.
In questa novella è ancora evidenziato l'aspetto ambiguo
e contradditorio che le leggende popolari hanno sempre attribuito alla
Mandragora: ad un lato terapeutico e positivo si contrappone sempre
l'altro, oscuro, magico e funereo.
Molto interessante è
l'articolo "La Farmacopea delle streghe" pubblicato nel sito di
Storia della Farmacia:
www.storiadellafarmacia.it/archives/1564
Pubblicazione ben
documentata sulla mandragora nella storia e sulle sue antiche
applicazioni mediche:
http://www.viverelamontagna.ch/wp/magazine/?p=9298
Altre informazioni:
"Anestesia"
e "Medicina
Popolare" |
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Cucchiai per la preparazione del discusso liquore a base di Assenzio |
Artemia Absinthium - Assenzio
Maggiore o Romano. |
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Per molti secoli
l'assenzio è stato usato per le sue virtù terapeutiche; secondo
Ippocrate e Galeno questa pianta avrebbe agito come tonico, febbrifugo,
afrodisiaco e stimolante delle idee creative, cosa poi confermata
attorno al 1650 anche dalla Scuola Salernitana.
Verso la fine del
18° sec. in Svizzera vicino a Neuchâtel, una donna che si dedicava
all'alchimia pensò di distillare una soluzione alcolica di assenzio per
creare un elisir sfruttando il suo aroma di anice amaro; la
commercializzazione come liquore iniziò verso gli inizi del 1800 ma la
grande diffusione si ebbe verso la fine del 1800 e ben
presto divenne la bevanda preferita dagli artisti della vita bohemienne
parigina.
L'abuso di questo
liquore provocò però molti problemi sanitari sia per la tossicità
dell'alcol spesso scadente sia per una sostanza in esso contenuta il
thuyone dall'effetto psicotropo e convulsivante; per questo motivo
all'inizio del 1900 questo liquore fu proibito in quasi tutte le nazioni
europee perché si presupponeva che potesse scatenare pericolosi stati allucinatori.
Solo ultimamente il
liquore d'assenzio è stato riammesso in commercio perché si è visto che
il quantitativo di thuyone presente in una bottiglia è così basso da non
poter creare problemi a livello del SNC e che le alterazioni
comportamentali erano probabilmente dovute allo stato di alcolismo
cronico dei suoi consumatori.
A lato la pagina
relativa all'assenzio tratta dal "Manuale di Fitoterapia" Inverni Della
Beffa.
Altre informazioni
alla pagina "Curiosità".
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La continua ricerca di
sostanze afrodisiache e di farmaci contro l'impotenza ha spinto
a sperimentare le cose più incredibili ma se il corno di
rinoceronte, la sarsaparilla o le cinture elettriche ecc. erano
del tutto innocue ma anche prive di attività terapeutica, la
polvere o la tintura di cantaride con la sua azione vescicante e
fortemente irritante dell'apparato urinario poteva provocare
sicuramente un'erezione che però veniva pagata dall'utilizzatore con danni renali e purtroppo
a volte anche con la morte per
insufficienza renale acuta. Dal Dictionnaire de Médecine
Pratique - 1897 - riporto le informazioni mediche e
farmacologiche sull'uso di questo preparato.
Mouches de Milan -
Cantharides - Mosche di Milano |
La polvere di
cantaride è stata usata anche per uso esterno in pomata
o in compresse per la sua azione vescicante; questa
terapia era considerata efficace dalla vecchia medicina
in molte patologie come è riportato sul preparato
farmaceutico: Catarrhes, Névralgies, Fluxions, Coups
d'air, Maladies des Yeux ect.
MOUCHES DE MILAN -
Fabrication J.Dereu - Poudre de cantharides
30 gr - Excipient caoutchouté 70 gr. |
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Ancora un farmaco dalla presunta attività afrodisiaca: tre antiche
confezioni di Yohinbine Sandoz - comprimes 0,005; un flaconcino è
stato liberato dalla carta cerata molto aderente che avvolge ancora gli
altri due e che doveva presumibilmente proteggerli dalla luce e
dall'umidità.
La yohimbina è un alcaloide estratto dalla
Pausinystalia Yohimbe (Rubiaceae), anni fa era utilizzata per una
sua presunta azione afrodisiaca e nelle terapia della disfunzione
erettile ma ora è stata abbandonata per l'arrivo di sostanze più
efficaci e meno dannose. (Vedi Sildenafil e simili)
La pericolosità di questo farmaco deriva dal fatto che la yohimbina è un
simpaticolitico, blocca i recettori ɑ2-adrenergici ed ha un'azione
psicostimolante per cui può scatenare delle reazioni maniacali. In
molte nazioni ne è stata vietata la commercializzazione ma
recentemente questa sostanza (a dosaggi subclinici) è stata riammessa
come complemento di alcuni integratori alimentari per la sua proprietà
ancora tutta da dimostrare, di ridurre il grasso corporeo e di aumentare
le performances sportive. |
Perles Titus - Préparation
scientifique d'hormone sexuelle - Institut de la science sexuelle - 1930 |
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Un altro farmaco miracoloso per la
terapia dell'impotenza. In
questa pubblicazione di circa 30 pagine è descritto il farmaco messo a
punto dal Dr. Magnus Hirschfeld, direttore de "Institut de la Science
Sexuelle". Per esaltare la sua attività terapeutica e renderlo
maggiormente credibile, la trattazione è accompagnata da cenni di fisiologia e
patologia sessuale dell'uomo e della donna.
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Per continuare la breve rassegna
storica di farmaci e di strumenti utilizzati per la terapia
dell'impotenza maschile, è stata recentemente aggiunta alla collezione
una delle prime confezioni di Caverject commercializzata allora in Italia
dalla Upjhon (1995); questo farmaco con effetto vasodilatatore è composto da 10 mcg
di prostaglandina E1- Alprostadil A
differenza dei presidi precedenti, l'Alprostadil è una molecola
collaudata ed affidabile ma il suo utilizzo presenta un modo di
somministrazione non da tutti accettato dato che occorre praticare
un'iniezione intracavernosa nel pene qualche minuto prima del rapporto
sessuale.
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Eau Blanche, farmaco tossico
a base di acetato di piombo; era utilizzato per uso esterno nei
traumi.
E' stato completamente
abbandonato perché un uso non corretto poteva provocare gravi
intossicazioni come il saturnismo.
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Flacone contenente cristalli di
Antipirina.
L'Antipirina fu uno dei primi ed
importanti farmaci antinfiammatori ed antalgici della fine del 1800. E'
il precursore di un altro importante farmaco che gradualmente l'ha poi
sostituito: il Piramidone.
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Flaconcini contenenti
tavolette di Bisolfato di Chinina, preparati dall'Istituto
Chimico Militare. (1923-1976). Farmaco molto utile come antipiretico, usato nelle zone malariche.
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Garze medicate in dotazione
all'Esercito Italiano - 1931. Facevano probabilmente parte di
una cassetta di primo soccorso.
Il
Brig.Gen.Medico (aus) Rocco Di Leone che ringrazio, mi ha
inviato la seguente precisazione:
1-non
si tratta di Garze
Medicate ma di una
semplice medicazione; il "Pacchetto" (come dice l'etichetta)
contiene una lunga benda di mussola con un tampone di ovatta
fissato ad una estremità ed un altro tampone di ovatta
scorrevole lungo la benda; tutto l'insieme è solo sterilizzato e
privo di qualunque additivo, ne disinfettante ne antibiotico o
simili;
2-il Pacchetto non faceva parte di una cassetta di pronto
soccorso ma era, ed è tuttora, in una confezione più moderna, dotazione
individuale del soldato; ovviamente, le cassette di pronto
soccorso ne contengono un certo numero di scorta, ma la regola
base è che sia una dotazione individuale;
3-la foto ritrae il confezionamento mod. 1931, ma il pacchetto è
rimasto sostanzialmente invariato dalla Prima Guerra Mondiale ai
giorni nostri; all'interno esiste un ulteriore incarto con
scritte le istruzioni per l'uso; da un certo momento (presumo
dal 1940) le istruzioni sono scritte in Italiano e in Tedesco
(motivi intuibili);
4-l'uso prevede l'applicazione del primo tampone sul foro
d'entrata del proiettile, mentre il secondo tampone, fatto
opportunamente scorrere lungo la benda, va a coprire il foro
d'uscita; il resto della benda viene avvolto intorno ai due
tamponi e fissa la medicazione; in caso di un solo foro la
posizione del secondo tampone è indifferente: può essere rimosso
per una medicazione più leggera o posto a raddoppiare il primo
tampone in caso di ferite più serie.
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Le malattie veneree erano molto
frequenti sopratutto tra i soldati e le terapie mercuriali, le sole a
cui si attribuiva una certa efficacia, erano spesso più dannose delle
malattie stesse.
In questo opuscolo, allegato alla
pomata vengono elencate alcune precauzioni da prendere dopo un coito a
rischio; la pomata era composta da lanolina, vaselina e calomelano (Hg2
Cl2 cloruro di mercurio)
Gli antibiotici, risolutivi per queste
patologie, verranno messi in commercio molti anni dopo.
Vedi anche:
Urologia Pomata
antiluetica
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Sublimato Corrosivo - Farmacia
Centrale Militare 1900 ca. - Mercuric Cloride - Chlorure Mercurique |
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Tubetti da 1cc. di Sublimato Corrosivo soluz. 40% -
Farmacia Centrale Militare
Sublimato Corrosivo - Cloruro di Mercurio.
E' un veleno che è stato
abbondantemente usato nonostante la sua tossicità per la disinfezione
di abitazioni, di oggetti e di corsie d'ospedale.
Ha trovato largo impiego nella
terapia della sifilide facendo più morti della stessa malattia ed è
stato anche usato, fortunatamente per un breve periodo,
nelle irrigazioni vaginali come contraccettivo provocando ancora gravi danni.
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Farmaco fitoterapico a base
di rizoma di Iris di Firenze polverizzato; le sue presunte attività farmacologiche sono numerose:
diuretiche, emollienti, emmenagoghe, bechiche ed espettoranti -
fine 1800.
Era anche uno dei componenti della
Teriaca.
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Cerotto adesivo - Adhesive Tape
Curity 1940-50 |
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Cerotto adesivo in dotazione
alle forze militari USA - 1940-50
ADHESIVE TAPE 3 In. x 5 yds.
Prepared for U.S.Governement by BAUER & Black Division of the
Kendall Company, Chicago
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Vecchie confezioni di farmaci
etici e da banco francesi - 1950 ca. I contenitori dei farmaci
per le terapie orali erano quasi sempre metallici.
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Set di prodotti per pronto
soccorso della ditta Ciba: Antistin, Cibalgina,
Coramina (2), Esidrex, Spasmo-Cibalgina, Ultracortex. - 1960 ca.
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Confezione di 10 test per
diagnosi di gravidanza prodotto dalla ditta Organon. vedi anche
alla pagina "Fecondazione
Gravidanza". 1967
Questa confezione non fa più parte
della collezione in quanto è stata regalata al Museo della
Contraccezione ed Aborto di Vienna:
http://muvs.org
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Filatelia
- Farmacia. Francobolli commemorativi emessi negli USA in
occasione del 120° anniversario dell'American Pharmaceutical
Association.
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Direttive di Igiene e di Terapia
- Vi sono elencati prodotti del
laboratorio Bottu di Parigi e commercializzati in Italia dalla Ditta
Maestretti. Sono descritti il Neol creato nel 1908 come antisettico e il
Codoformio creato nel 1921 specifico per la tosse, a base di
bromoformio, codeina, estratto di aconito e belladonna, benzoato di
sodio e terpina.
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Pharmakon
-
Interessante libro di ricette che spaziano dall'antico Egitto a
tutto il medioevo. |
Tra le moltissime ricette
curiose: "Per infoltire i capelli ed evitare che
incanutiscano: frizionare con cenere di pene d'asino."
(provare per credere!) |
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Manuale di Fitoterapia
- Copia anastatica dell'edizione originale pubblicata nel 1951 dalla
Ditta Farmaceutica Inverni Della Beffa. Le informazioni sulle
piante medicinali e sulle droghe da esse estratte sono analizzate nel
libro con rigoroso criterio scientifico.
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Molti oggetti legati all'argomento "Farmacia" sono consultabili in
anche in altre
pagine del sito: Siringhe,
Nursing,
Salasso ecc. |
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Abito del Farmacista |
Lo Speziale
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Farmaco antiraucedine |
Farmaco antidiarroico
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1)
La Triaca o Teriaca era un rimedio sovrano utilizzato in quasi tutte le patologie; era preparata fin dal 1500 annualmente
con grande solennità in molte località:
Bologna, Venezia, in Sicilia ed
era
composta da centinaia di ingredienti ma la carne di vipera era il componente
fondamentale.
Quanto fosse
preziosa la carne di questo rettile è testimoniato dalla "grida"
pubblicata a lato con il titolo " Bando Sopra le Vipere" del 1663
con cui si proibiva l'esportazione di vipere vive o morte al di fuori
del territorio di Bologna perché queste dovevano servire esclusivamente
al fabbisogno locale.
2) Coramina, sintetizzata nel 1924.
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