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Antichi Misuratori di Pressione
Arteriosa -
Old Blood
Pressure - Anciens Sphygomanometers |
Prima della comparsa di strumenti
specifici il medico aveva un solo modo per valutare la pressione
arteriosa di un paziente (ammesso poi che ne tenesse conto) era quello
cioè di premere un dito sull’arteria radiale e giudicare empiricamente
se il picco sistolico era forte o debole.
Le prime misurazioni sperimentali
sono stati tentate da Hales nel 1773: applicando all’arteria di un
cavallo un lungo tubo di vetro, egli poté misurare l’altezza e l’oscillazione
della colonna di sangue, più tardi il tubo fu sostituito con un più
semplice manometro a mercurio; le misurazioni però erano sempre cruente,
pericolose e molto approssimative, non potevano quindi trovare
un’applicazione pratica sull’uomo.
Un impulso alla ricerca fu dato dalla
progettazione nel 1857 di un interessante apparecchio meccanico chiamato
sfigmografo: applicato al polso dava una registrazione grafica della
curva pressoria. (solo qualitativa) |
Sfigmografo di
Jules Etienne Marey
(1830-1904) fabbricato dalla
ditta Charles Verdin - Paris. L'apparecchio registra le pulsazioni
dell'arteria radiale su una striscia di cartone rettangolare annerita
con nerofumo; un meccanismo a molla fa scorrere la slitta che supporta
il cartone: è un piccolo gioiello di meccanica. 1885 ca.
A lato alcuni tracciati ottenuti con lo
sfigmografo di Marey - da LAROUSSE MEDICAL ILLUSTRE.
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Scipione Riva-Rocci (1863-1937) nacque
ad Almese
(To), si laureò in medicina nel 1888
all'Università di Torino, fu allievo di Carlo
Forlanini (1894-1918)
e divenne suo assistente all'Università di Pavia
dedicandosi a ricerche di fisiologia ed al perfezionamento della
tecnica del pneumotorace artificiale. Nel 1909 gli fu attribuita
la Cattedra di Pediatria all'Università di Pavia e
contemporaneamente la carica di Primario Internista e Pediatra all'Ospedale
di Varese. Il suo interesse per la fisiologia e per
l'emodinamica lo spinsero a studiare e perfezionare gli
apparecchi per la rilevazione del polso e della pressione
arteriosa che allora erano alquanto imprecisi ed ingombranti.
Basandosi su studi precedenti di
Carl
Ludwig (1816-1873), di Jules Etienne Marey, sul rudimentale sfigmomanometro clinico di
Samuel Von Basch ma sopratutto sullo strumento di
Angelo Mosso
(1846-1910) egli ebbe l'intuizione di aggiungere ad un
manometro a mercurio un manicotto pneumatico in gomma che
permetteva di distribuire una compressione uniforme sul braccio a livello dell'arteria omerale e
consentiva un'accurata lettura della pressione sistolica; date le
ridotte dimensioni questo strumento era facilmente trasportabile ed
utilizzabile.
Il medico chirurgo anestesista
Harvey Cushing
(1869-1939) nel 1901 si recò a Pavia per apprendere l’uso della
sfigmomanometria: entusiasmato dai risultati portò l'apparecchio di Riva-Rocci negli Stati Uniti
dove si diffuse rapidamente. Una decina di
anni dopo, il chirurgo russo
Nikolai Korotkov,
(1874-1920) aggiunse allo sfigmomanometro di Riva-Rocci uno
stetoscopio permettendo così di rilevare, oltre alla pressione
sistolica anche la diastolica.
Riva-Rocci fu un uomo di grande onestà
intellettuale riconoscendo che il suo apparecchio era frutto
anche degli studi dei suoi predecessori e non volle mai
brevettarlo; gli sfigmomanometri a colonna usati fino a poco
tempo fa ed ora proibiti per la tossicità del mercurio sono
la filiazione diretta dello sfigmomanometro di Riva-Rocci e sono
basati sullo stesso principio di funzionamento salvo alcune
modifiche strutturali.
Lo sfigmomanometro pubblicato a lato fa parte della collezione
ed è databile attorno al 1900.
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Sfigmomanometro Riva-Rocci della fine
del 1800 di produzione probabilmente tedesca |
Sfigmomanometro Riva Rocci dei
primi anni del 1900 della ditta A. Recchioni di Bologna. |
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foto Nadia Corfini |
Un altro sfigmomanometro di
Riva-Rocci di costruzione più recente rispetto ai precedenti. Lo strumento è
contenuto nella sua custodia in legno con i relativi accessori: il bracciale,
la pera in gomma di gonfiaggio ed una bottiglietta contenente il
mercurio: In caso di trasporto bisognava infatti vuotare lo strumento
dal mercurio perché questo avrebbe potuto uscire non
essendoci nessuna valvola di ritegno; terminato il trasferimento lo sfigmomanometro doveva essere ricaricato e ciò avveniva attraverso l'apertura
superiore del tubo.
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Fotografia di Riva Rocci con
quattro dita inserite nell'apparecchio di Angelo Mosso durante un
collaudo. A lato l'apparecchio originale di
Mosso da una foto tratta da
Instruments of the Health (Istituto di Fisiologia dell'Università di
Torino).
Angelo
Mosso (1846-1910) si è laureato in medicina all'Università di Torino
interessandosi subito alla fisiologia. Dotato di grande abilità manuale
costruì numerosi ed originali apparecchi (il ponometro, l'ergografo, il
miotonometro, il pletismografo) che gli meritarono una fama
internazionale. Grande amico di Etienne Jules Marey si interessò anche
alla sfigmomanometria costruendo un apparecchio
che, utilizzando quattro dita del paziente
inserite in tubetti metallici, permetteva di registrare le variazioni della
pressione
tramite un sistema idraulico.
Più sotto è pubblicato un altro
apparecchio di Riva-Rocci
più evoluto di tipo aneroide.
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Il Pilling Folding Mercurial
Apparatus è un piccolo e geniale sfigmomanometro a mercurio ideato nel
1909 e prodotto dall'omonima ditta. Le foto falsano le reali
dimensioni dell'apparecchio che è veramente tascabile: le misure
dell'astuccio chiuso sono 17,5 x 6 x 4 cm; i tubi di vetro e la
relativa scala sono normalmente ripiegati; quando sono aperti i tubi si innestano stabilmente tra loro per mezzo di una guarnizione di gomma.
La sottile spirale di vetro visibile all'interno del contenitore del
mercurio serve per impedire la fuoriuscita di quest'ultimo quando
l'astuccio è chiuso. L'immagine del catalogo è tratta da
Antique Medical
Instruments e mostra l'apparecchio di Nickolson che è molto
simile al Pilling.
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Sfigmomanometro prodotto dalla ditta
Pilling and Son di Filadelfia nel 1909; a differenza del precedente
questo apparecchio non era tascabile ed il gonfiaggio del bracciale era
ottenuto tramite una piccola pompa a mano. Strutturalmente era molto simile
agli attuali sfigmomanometri a mercurio.
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La Ditta Spengler nasce nel 1907
dall'associazione di due ricercatori Henry Vaquez e Charles Laubry
(inventori di un manometro aneroide) con Emile Spencer. Lo
sfigmomanometro illustrato sopra è piccolo (22 x 7 x 4,5 cm) e
portatile; è molto simile a quello del Dr. Oliver
pubblicato su Antique Medical Instruments. Più sotto sono visibili un
Plethysmo Sphygmo
Oscillomètre e uno strumento
Oscillometrico
tipo Pachon ancora della Ditta Spengler.
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Interessante apparecchio
della prima metà del 1900 per
la misurazione della pressione arteriosa costruito dalla Ditta "Le
Matériel Médical et Sanitaire" di Parigi; è tra i primi
sfigmomanometri a colonna di mercurio; il suo utilizzo
richiedeva una laboriosa messa a punto, forse per questo motivo non ha
avuto una grande diffusione. E'
contenuto in una valigetta in legno delle dimensioni di 33 x
17,5 x 6 cm.
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Strumento in contenitore metallico
commercializzato dalla Ditta Gima e marcato Ermeto. |
Sfigmomanometro a colonna Tonomec
commercializzato dalla Ditta "La Filoiatrica" Milano. |
Sfigmomanometro a colonna marcato
Zenit in contenitore metallico - scala fino a 300 mm Hg. |
Sfigmomanometro a colonna in astuccio
di bachelite marcato Vettafon Mercurio.
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Metrapuls - Inusuale
sfigmomanometro italiano brevettato nel 1956. Il funzionamento è di tipo
dinamometrico e ricorda un analogo strumento usato per controllare la
pressione oculare: il
tonometro
Bajlliart.
L'uso del Metrapuls
era teoricamente molto semplice: il pollice dell'operatore, attraverso
la finestra praticata nel ditale di gomma rilevava il polso radiale del
paziente, si comprimeva allora l'arteria per mezzo del pistone e alla
scomparsa dei battiti si leggeva sulla scala dello strumento il valore
massimo della pressione arteriosa.
Nel 1880 Block ha
proposto uno sfigmomanometro piuttosto rudimentale basato sullo stesso
principio. La foto è tratta da: "Antique
Medical Instruments"
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Oltre agli
sfigmografi ed agli sfigmomanometri a mercurio nei primi anni del 1900
vennero proposti degli apparecchi per la misurazione della pressione
basati sul principio del barometro aneroide, non avendo tubi di vetro
erano compatti e facilmente trasportabili inoltre la lettura era
facilitata da un grosso quadrante. |
Questo apparecchio è stato costruito
a Parigi dalla ditta G. Boulitte e il manicotto a doppia camera è stato progettato da
Gallavardin attorno al 1915 - 20. Il manicotto veniva gonfiato con una piccola
pompa da bicicletta; sotto è pubblicato il manuale con le istruzioni per l'uso dello
strumento. |
Altri due sfigmomanometri
oscillometrici della ditta Boulitte; il primo molto simile al precedente
con la pompa da bicicletta, il secondo modello di forma triangolare
usa invece una pompa a peretta: I due modelli sono illustrati nel
catalogo della ditta Rainal Frères |
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Questo oscillometro,
costruito dalla ditta
Spengler
è praticamente identico a quelli costruiti
dalla ditta Boulitte, il sistema di lettura è sempre di tipo
oscillometrico (Pachon), cambia solo lo strumento di gonfiaggio: la
piccola pompa da bicicletta è stata sostituita da una peretta in gomma.
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Piccolo apparecchio oscillometrico
della ditta Spengler usato come aggiuntivo ad un misuratore di pressione
a bracciale, vedi applicazione sul catalogo Rainal Frères |
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L'apparecchio di von Recklinghausen è
un dispositivo oscillometrico che permette di leggere sia il valore
sistolico che quello diastolico senza l'uso dello stetoscopio.
E' un
apparecchio relativamente recente, prodotto in Germania e marcato
"Altera" .
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Astuccio con l'apparecchio di Heirich
von Recklinghausen (1867/04/17 - 1942/12/12) completo di tutti gli
accessori - 1930 circa.
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Apparecchio degli anni 1950-1960; è
un dispositivo oscillometrico parente dell'antico
#Sfigmografo__di_Mareys, con avanzamento meccanico della
carta .
In pratica è un oscillografo bilaterale simultaneo che permette
delle diagnosi differenziali a livello degli arti. Lo strumento è inserito in una grossa valigia
(50x30x10cm) con molti accessori: uno sfigmomanometro
tradizionale da braccio, 2+2 manicotti per gli arti inferiori, 2 per gli
arti superiori, una penna scrivente di ricambio, inchiostro, carta
millimetrata e carta assorbente.
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Sfigmomanometro a bracciale marcato Prof. Riva-Rocci; è uno dei primi strumenti a bracciale dell'inizio 1900.
Italia.
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Sfigmomanometro a bracciale dei primi
anni del 1900 marcato Behaj Tonometer - Germania. La zona rossa sul
quadrante che varia da 100 a 150 mm Hg indica i valori pressori di
normalità.
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Tre vecchi sfigmomanometri a
bracciale, mostrano leggere variazioni negli strumenti di lettura; sono
marcati rispettivamente Rigth - Erka Perfecto - Erka Simplicity
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Due recenti sfigmomanomentri elettronici: Pulpet mod.B-200 con
lettura analogica - Omron a lettura digitale.
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Controllo della pressione arteriosa...
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