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Quando per la prima volta ho avuto tra le mani un pezzo di
ambra grezza, mi sono trovato in notevole difficoltà non sapendo come fare per
lucidarla e osservarne l'interno. Dopo aver ricevuto consigli spesso contradditori
(Internet
allora non era diffuso) e fatto molti esperimenti, ho messo a punto un mio metodo che
fino ad ora ha funzionato
abbastanza bene; sarò grato tuttavia a chiunque voglia inviarmi suoi
suggerimenti.
Spero con queste note di poter essere d'aiuto a
coloro che vogliono incominciare ricordando che la collezione di ambre richiede
un certo
impegno finanziario, molta manualità e pazienza ma ricambia spesso con notevoli
soddisfazioni.
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Il commerciante che vende un pezzo d'ambra già lucidata e trasparente
stabilisce il prezzo sopratutto sulla base di tre fattori: il peso, le dimensioni
dell'inclusione, la sua rarità. Nei mercatini italiani si trova
anche dell’ambra grezza o semi lavorata, meno costosa rispetto a quella
dei negozi specializzati ma opaca per cui non è facile vedere ciò che contiene.
Per poterne osservare meglio l’interno io porto sempre con me una piccola boccetta
contenente olio di paraffina, ne applico una goccia sulla superficie che diventa momentaneamente
trasparente; con una buona lente (10x) riesco
allora a vedere se contiene qualche inclusione interessante.
Spesso però anche questi pezzi hanno già subito
una prima sommaria selezione per cui non è facile trovare delle rarità.
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Invece le collane d'ambra grezza che si possono trovare a prezzi contenuti (circa 15-20
€ ) non sono selezionate e qualche volta offrono delle piacevoli sorprese. |
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Tempo fa mentre lucidavo delle ambre sotto un
getto di acqua corrente, mi sono accorto che
alcune stratificazioni scure incluse nel pezzo si schiarivano per ritornare
opache qualche tempo dopo.
Ho osservato che queste stratificazioni corrispondevano a delle microfratture
superficiali attraverso le quali penetrava l’acqua; ne ho dedotto quindi che
le opacità erano dovute a sostanze più o meno solubili penetrate all'interno.
Da allora, con risultati a volte impensabili sottopongo i pezzi appena
acquistati al seguente trattamento: li immergo in acqua distillata per un giorno
poi li lascio asciugare perfettamente; ripeto questa operazione più volte.
Non sempre ottengo risultati positivi ma a volte le opacità si
riducono in maniera veramente significativa permettendomi anche di scoprire
delle inclusioni nascoste.
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E’ senza dubbio la parte più delicata e laboriosa.
Gli strumenti necessari sono: trapano, carta abrasiva di
diverse gradazioni, piccole frese e dischi da taglio, pasta
lucidante e…tanta pazienza.
Normalmente io preferisco rispettare l’integrità
del pezzo d’ambra ma qualche volta il taglio si rende necessario per eliminare
delle grossolane imperfezioni e per rendere la superficie piana e quanto più
possibile parallela all’inclusione. Piccole irregolarità purché
perfettamente trasparenti possono permettere una osservazione accettabile a
piccolo ingrandimento ma creano grandi distorsioni a valori più elevati.
Dopo il taglio passo ad una prima sgrossatura con
carta abrasiva all’acqua (quella che usano i carrozzieri); inizio con la grana
più grossa 100 gritt per finire a tappe sucessive con 1000 gritt incollando la
carta su un piccolo platorello di gomma.del diametro di circa 2 cm.
Durante questa operazione è necessario tenere
ben stretto tra le dita il pezzo d’ambra per evitare che venga strappato; in
alcuni casi può essere utile attaccare 2 pezzetti di carta biadesiva uno al
pollice e l'altro all’indice poi afferrare l'ambra in modo che rimanga
incollata alle superfici interne della carta; è un utile suggerimento che ho
trovato nel sito di Doug Lundberg.
E’ difficile poi, se non impossibile trovare dei
dischetti di carta abrasiva da 500 e 1000 gritt: bisogna allora costruirseli.
Si fa aderire un pezzo di
carta abrasiva al nastro biadesivo lasciando sull’altro lato la protezione; con un punzone di 2 cm diametro o più semplicemente con
una forbice si tagliano dei dischetti da incollare al platorello
dopo aver tolto la carta protettiva.
Per evitare di surriscaldare l’ambra normalmente
effettuo il taglio e la smerigliatura in acqua corrente impostando la velocità del
trapano su un valore non troppo elevato per evitare schizzi (meglio premunirsi con un grembiule
impermeabile!!).
Dopo l’ultimo passaggio con carta 1000 gritt, passo alla
lucidatura che effettuo manualmente con un panno o con il trapano su cui monto un dischetto di lana e
una normale pasta per lucidare le carrozzerie delle autovetture; questa oltre
all’abrasivo contiene anche una piccola quantità di silicone che protegge la
superficie dell’ambra dall’aggressione dell’aria.
Recentemente ho acquistato, via Internet, dalla ditta
Gemmarum Lapidator un prodotto per la lucidatura dell'ambra (AT 6), costa poco e
sembra funzioni bene.
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E’ arrivato il momento di esplorare il contenuto della
nostra ambra.
Ho usato il termine esplorare perché di vera esplorazione
si tratta; è facile infatti dopo la lucidatura scoprire dei particolari
sfuggiti alla prima osservazione, particolari che a volte sono più rari ed
interessanti della stessa inclusione che ci aveva spinto all’acquisto.
Per chi inizia può bastare una buona lente (10x) poi
però questa non è più sufficiente soprattutto se si vogliono osservare
inclusioni molto piccole; è allora necessario fare uno sforzo finanziario ed
acquistare un buon microscopio binoculare (o meglio trinoculare) per entomologia provvisto di un
attacco per macchina fotografica o telecamera.
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Sconsiglio il microscopio da microbiologia
perché ha un angolo di campo stretto e una distanza focale molto corta
tale da non
permettere un'indagine profonda soprattutto se l’ambra è di notevole spessore. Questo tipo di microscopio può essere usato solo per
l'osservazione di elementi molto piccoli come pollini, collemboli ecc, in sottili lamine d'ambra lucidate e incollate su vetrini.
Io uso un binoculare con ingrandimenti variabili da 4x a
98x ; con un'aggiuntivo ottico ed una telecamera collegata al computer posso
riprendere le foto che uso come documentazione visiva del mio database.
Mi sono poi costruito una lampada a fibre
ottiche, esteticamente non molto bella ma utilissima per illuminare le zone
difficili del campione; con delle lastre di vetro colorato (rosso verde blu
giallo) ho preparato dei filtri che a volte migliorano il contrasto e lo sfondo
di alcune riprese; mi servo anche dello scanner quando ho bisogno dell'immagine
completa del pezzo d’ambra.
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L'apparato fotografato sopra
è costituito da una camera digitale da 3 Mp specifica per microscopio;
tramite una porta USB essa è collegata al PC e il suo segnale è
elaborato da un programma di acquisizione d'immagini (TSView7).
Per alcune inclusioni sentivo
la necessità di avere delle immagini con una risoluzione più elevata, ho
perciò acquistato una nuova camera digitale da 14 Mp che uso in
alternativa alla precedente.
Questa ha un'uscita in HDMI
che ho collegato ad un televisore da 32 pollici provvisto di questo
ingresso; le immagini sono molto buone, grandi e permettono una facile
messa a fuoco; le foto digitalizzate vengono poi memorizzate in una
scheda SD inserita nella telecamera e successivamente trasportate al PC.
Anche l'illuminazione ha
subito alcuni cambiamenti: la fibra ottica è stata sostituita con diodi
a led sia nella parte superiore che in quella inferiore. |
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Esplorazione
con piccolo ingrandimento dell'ambra 0780 particolarmente ricca di inclusioni.
- 30 x 17 mm Formiche,
dittero, baco, stellate hairs, numerosi semi.
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Un ingrandimento più spinto della
stessa, 40x circa,
permette di osservare in dettaglio le inclusioni contenute; nella foto a
lato è evidenziata una formica e, in alto a destra delle stellate hairs.
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Le lontane reminescenze scolastiche non mi sono state di
molto aiuto per cui ho dovuto riprendere con una certa fatica i testi di
zoologia e botanica. Ringrazio il Dr.Arnold Volker che mi ha dato utili
consigli e mi ha suggerito un piccolo volume di A. Ross: "AMBER,
THE NATURAL TIME CAPSULE"; è facile, di veloce lettura e fornisce un primo pratico aiuto
per la classificazione delle inclusioni.
Più approfondito è un altro libro che consulto spesso:
"Guida agli Insetti d’Europa" di Michael Chinery edizioni
Franco Muzzio e per gli aracnidi e crostacei il libro di Remy Perrier
"La Faune de la France" 2° volume edizioni Delagrave; anche sul web si
possono trovare utili informazioni.
Con un po’ d’attenzione ora riesco a classificare la
maggior parte delle mie inclusioni a livello di Ordine e qualche volta mi spingo
anche oltre.
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Per riporre i miei campioni uso delle cartelle di
plastica nera che acquisto a poco prezzo in un negozio di elettronica; al loro
interno vi sono tante piccole celle rettangolari che contenevano all’origine
degli integrati. Fodero queste celle e l’interno del coperchio
con della spugna sottile in modo che i pezzi d’ambra racchiusi tra le due
spugne rimangano abbastanza protetti in caso d’ urto.
Ho suddiviso le cartelle in Ordini: Diptera, Hemiptera, Isoptera ecc. ma a questo punto è sorto un grosso
interrogativo, quale criterio di selezione usare quando in uno stesso pezzo d’ambra
coesistono inclusioni differenti tra loro ma tutte ugualmente importanti?
Ho risolto il problema ignorandolo: quando sono
incerto scelgo arbitrariamente una cartella poiché in caso di necessità con il
database ottengo velocemente l’elenco degli esemplari da me richiesti e la loro posizione
nelle varie cartelle.
Nel database ogni ambra è identificata da un
numero progressivo, un numero di cartella, un numero di posizione nella
cartella, una descrizione del contenuto e una documentazione fotografica delle
sue inclusioni.
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Fin dall’antichità si è cercato di
falsificare o di imitare l’ambra, lo stesso Leonardo da Vinci ha proposto una
sua ricetta vedi l’interessante articolo di Eugenio Ragazzi pubblicato sul
sito "Amber, a Wiew of the Past" alla voce: "Historical
Amber", questo avviene anche oggi con resine fenoliche, con materiali
plastici, con la fusione sotto pressione di scarti di ambra e plastica
(ambroide).
Esistono semplici prove abbastanza empiriche per
determinarne l’ autenticità.
-Test dell’acqua salata: in una soluzione
satura di acqua e sale da cucina l’ambra galleggia.
-Test dello spillo: arroventare alla fiamma la
punta di uno spillo e toccare il pezzo in esame, la plastica emana un odore
sgradevole, l’ambra ed il copale un profumo resinoso.
-Test dell’alcool: l’ambra a differenza del
copale e di alcune resine non si scioglie a contatto con alcool o etere etilico.
-Test dell’unghia: il copale viene inciso dalla
pressione dell’unghia, non così l’ambra.
Esistono poi altre prove più complesse che però
esulano dal nostro interesse.
Alcune lavorazioni dell’ambra possono poi
modificare l’aspetto interno e causare notevoli danni alle eventuali
inclusioni.
Il trattamento a caldo in autoclave fa esplodere
le microscopiche bolle d’aria contenute, si ha così la formazione di numerosi
dischi riflettenti (frattali) molto belli a vedersi ma distruttivi per le
inclusioni; altre volte per accentuare le tonalità calde l’ambra viene
riscaldata sotto pressione con olio colorato.
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Ambra colorata con olio rosso |
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Tutti questi trattamenti
interessano soprattutto i pezzi per la gioielleria.
Al collezionista occorre tener presente che
una buona falsificazione di inclusioni in ambra richiede abilità e un
lavoro impegnativo, è perciò praticata solo per specie rare.
E' consigliabile fare molta attenzione e
diffidare di pezzi d’ambra contenenti insetti molto grossi e perfettamente
conservati: un grosso insetto caduto in una colata di resina raramente rimaneva
prigioniero perché aveva la forza per uscirne, quando invece rimaneva
intrappolato e moriva, il suo alto contenuto di acqua e di materiale organico
accelerava i processi di decomposizione impedendo spesso una perfetta
conservazione.
Esistono poi delle grossolane imitazioni fatte
con resine trasparenti e con grossi insetti inclusi ma si riconoscono
immediatamente per il loro peso.
Anche il copale che è una resina giovane (5-10
milioni di anni) contenente a volte delle belle inclusioni, viene spesso venduto
come ambra; in caso di dubbio, se possibile fare il test dell’unghia o quello
dell’alcool etilico.
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Inclusioni stellate - Stellate hairs |
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Per avere poi la certezza che l’ambra in esame
sia di origine baltica a volte ci può essere d’aiuto la presenza frequente
anche se non costante di piccole inclusioni polipiformi di origine vegetale del
tutto assenti nel copale e in ambre provenienti da altre
località. Queste inclusioni sono visibili solo con un buon ingrandimento. |
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